Ne ho fotografati diversi, di notte, di giorno, sui marciapiedi in mezzo all'andirivieni della gente, con un semplice cavalletto e due assi (e tutto l'occorrente sopra) o con un vero e proprio negozio…
I paan wala, i venditori di paan, involtini abbastanza misteriosi - per noi - ripieni di tante cose diverse, tutte arrotolate dentro una foglia di betel.
Facciamo un passo indietro e diciamo che è abbastanza comune, quando si va in India le prime volte, far caso alle macchie rosse (sono sputi, sì!) sui muri o negli angoli delle strade.
Ultimamente ce n'è meno in giro, sarà perché è "proibito sputare il paan" - recita qualche cartello - o perché i giovani si sono abituati ad altro (non credo sia arrivata la sigaretta elettronica, ancora), comunque fa sempre parte del paesaggio e stimola ancora la curiosità.
Appena si riesce a cogliere qualcuno che si gira e sputa in un angolo, o peggio, lo fa al volo mentre guida una vespa o una bicicletta, ecco che si svela il mistero dei muri macchiati di rosso...
Ma cosa ci troviamo dentro a questi pacchettini di foglie verdi, tutti infiocchettati e luccicanti che mastica la gente?
Prima di tutto delle fettine sottili di noce d'areca (supari in hindi, che un po' assomiglia alla noce moscata) e poi anche un pochino di calce spenta in pasta, che viene spennellata sulla foglia verde di betel. Questa pianta è una specie rampicante, come il pepe, che produce delle belle foglie a forma di cuore. Poi, nella lista degli ingredienti c'è molto spesso il tabacco da masticare e un pasta che si ottiene dall'Acacia Cathecu (si chiama khata).
Questo mix basta per provocare un certo effetto psicoattivo, tonico (ma serve anche per favorire la concentrazione, far passare il senso della fatica e della fame) e a colorare di rosso la saliva.
Se non fosse che nel paan ci sono anche molti altri ingredienti, che variano in base ai gusti.
C'è chi preferisce far aggiungere un misto di spezie come semi di finocchio, sesamo, chiodi di garofano (che serve anche per fissare il pacchettino di foglia) e polveri varie dai gusti balsamici e dalle proprietà digestive (?).
Chi preferisce la dominante dolce invece, può scegliere tra pezzi di frutta candita, gulkand (una marmellata di petali di rose), pezzetti di cocco e ciliegie sciroppate.
A volte, se proprio si vuol esagerare, c'è anche la foglia d'argento, quelle che si usano anche su certi dolci da pasticceria.
Il paan - che viene consumato anche altrove, in tutto il sud est asiatico, per esempio - dà però una serie di problemi, che vanno ben oltre le chiazze rosse sui marciapiedi. Dà dipendenza e pare che sia la causa di una certa incidenza di tumori alla bocca o alla gola.
Negli ultimi anni, accanto al paan tradizionale, sono comparse sul mercato mille varietà di paan masala preparato industrialmente. Gli ingredienti sono simili (a parte la foglia di betel), ma sono tutti disidratati e sono contenuti dentro a delle coloratissime bustine di plastica. Il Gutka (si chiama così) è recentemente stato proibito da quasi tutti gli stati dell'unione indiana perché riconosciuto come dannoso alla salute, anche perché veniva consumato largamente anche dai bambini, oltre che dagli adulti. Ciononostante qualche negozio lo vende ancora (anche in nero!) sfidando le eventuali multe salatissime.
Comunque.
Voi li avete mai assaggiati?