domenica 25 settembre 2011

ad Internazionale con Storie di Stoffa

Sabato prossimo, 1 ottobre, sarò ad Internazionale Ferrara con una proiezione.
Anche l'anno scorso ho avuto il piacere di presentare per la prima volta proprio durante questa bella manifestazione il documentario realizzato al Barefoot College assieme a mio padre; quindi è con grandissimo entusiasmo che mi ripresento al festival con uno speciale film di animazione e una breve conferenza su un tema a me caro.

L'intervento si intitola Storie di Stoffa e parlerà della storia della gente del Kutch attraverso i loro ricami.
Avevo già raccontato in questo blog dei gruppi di pastori semi nomadi - i Rabari - che vivono in questa parte di India in confine con il Pakistan; e proprio prendendo spunto dalle loro storie di emigrazione attraverso una terra aspra ma bellissima, a causa della guerra di confine tra India e Pakistan, ho messo insieme una serie di contributi che ricostruiscono le loro vicende.

Proporrò un film di animazione su stoffa, 'The Stitches Speak', voluto da Kala Raksha, la fondazione visitata lo scorso inverno in Kutch, che lavora con le artigiane tessili di questa zona e realizzato da Nina Sabnani, insegnante presso lo IITB (Industrial Design Center-Bombay) ma anche scrittrice, illustratrice ed esperta di tradizioni narrative indiane.
Continuerò poi con la storia di questi gruppi nomadi, che grazie a Kala Raksha hanno potuto conservare le loro radici culturali riproponendole e trasformandole in arte, difendendo così la loro identità e trovando al contempo un valido sistema di sussistenza.
L'incontro è alle 18,30 presso la sala Vigor (ingresso nel cortile del cinema Boldini) sabato 1 ottobre a Ferrara.

domenica 18 settembre 2011

A Carpi con il Barefoot College

A Carpi (MO) dal 21 al 29 settembre ci sarà Festivis, un festival dedicato agli stili di vita sostenibili.
E sabato prossimo ci sarò anch'io! con il documentario Sulle orme di Gandhi, dedicato al Barefoot College fondato da Bunker Roy nel bel mezzo della campagna del Rajasthan, India.
Se siete nei paraggi vi aspetto alle 15,30 all'Auditorium Biblioteca 'A.Loria' in via Rodolfo Pio,1. Vedremo insieme il film e parleremo della grande visione di Bunker Roy.

domenica 4 settembre 2011

Un maestro 'romantico'

Sarasvati - oleografia con inserti di tessuto e perline
Sulle pareti di casa mia ho appese, negli anni, una serie di opere che ho raccolto nei viaggi. Non sono molte, non mi piace riempire troppo, ma qualche anno fa non ho potuto evitare di comprare a Cochin una oleografia di Raja Ravi Varma. Rappresenta Sarasvati, la divinità indiana femminile che incarna la sapienza, vestita di bianco, con un sitar e un pavone ai suoi piedi.

Raja Ravi Varma nacque nel 1848 nel Kilimanoor Palace, non lontano da Trivandrum, nello stato del Kerala, estremo sud dell'India, che a quei tempi costituiva la capitale del regno di Travancore.
Dato che dimostrò molto presto di avere un particolare talento artistico, i genitori gli permisero di seguire lezioni di acquerello e di pittura a olio proprio alla corte del Maharaja di Travancore. In quest'ultima disciplina Raja Ravi Varma fu seguito da un maestro olandese di pittura, Theodor Jenson.
Le sue opere cominciarono ad essere apprezzate dal momento in cui vinse un premio a Vienna nel 1873; i quadri vennero poi inviati anche in America e lui stesso viaggiò molto per promuovere la sua pittura.


Lo stile di questo grande artista del secolo scorso, è una particolare mescola di linguaggi artistici, tecniche e culture; rappresenta i suoi eroi - quelli della mitologia, dell'epica e della letteratura indiane- come se fossero cantanti dell'opera, con le loro espressioni patetiche, romantiche o eroiche dal sapore da '800 europeo.
In alcuni casi poi, si intravede nella composizione e nel gusto un riferimento ai maestri del nostro Rinascimento, oppure ai pittori olandesi del sei-settecento.
Altre volte ritroviamo infine i canoni di rappresentazione estetica indiani a regolare una iconografia poco diversa da quella tradizionale.
Krishna e Yashoda

Varma rappresenta comunque una rivoluzione nel gusto e nell'estetica di eroi e divinità, fino a quel momento rappresentati nella perfezione delle proporzioni dettate dai shastra (i trattati) classici, quelli di architettura, scultura e pittura, che hanno fissato per secoli le forme perfette.
Ha dato inoltre la possibilità a questa sua arte in equilibrio tra due mondi, di arrivare anche a coloro che non potevano permettersi di acquistare un'opera preziosa: i quadri infatti vennero trasferiti su supporti economici, come stampe e calendari tramite la litografia e l'oleografia, e in questo modo diffusero un gusto tutto nuovo.

Un gusto nell'espressione estetica che influenzò profondamente l'arte figurativa del '900 e arrivò anche al cinema.
Da quel momento gli eroi del Mahabharata e del Ramayana vennero rappresentati assecondando una sensibilità decisamente più 'romantica' tentando di conciliare - come per la musica operistica - la passione di tutto un popolo per l'arte, avvicinandola alla forme più largamente condivise della devozione.

particolare del Riconoscimento di Shakuntala

particolare di Sarasvati - oleografia con inserti di tessuto e perline
Raja Ravi Varma
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