mercoledì 30 novembre 2011

Di fiume in fiume



Anche io come altri/e blogger che si occupano di cose indiane in questo inizio di dicembre farò una puntatina al River to River, il festival di cinema indiano di Firenze, che festeggia quest'anno il suo undicesimo compleanno.
Devo dire che sono molto curiosa di vedere e partecipare, per me tra l'altro è la prima volta! Dopo aver letto il programma dei 7 giorni di proiezioni di film, corti, lungometraggi e documentari, mi è preso un po' di sconforto, dato che mi sono resa conto che varrebbe la pena piantare le tende in riva all'Arno e vedere TUTTO, ma dovendo scegliere per forza, credo che andrò domenica 4.
Se qualcuno/a di voi si trovasse nei paraggi, vi vedrei volentieri!

Ho inserito quassù un frammento di un filmato del 1899, che molto probabilmente ritrae Varanasi (anche se il suo autore dice trattarsi di Calcutta). Mi sembrava appropriato, dato l'ambiente 'fluviale' in cui mi immergerò in questo specialissimo fine settimana.

sabato 26 novembre 2011

Dove dormono i bambini

la stanza di Indira, 7, Kathmandu, Nepal
Anche oggi avevo un po' di tempo libero (!) da dedicare alla lettura in rete e mi sono imbattuta in quest'altro lavoro fotografico realizzato da un fotografo molto apprezzato, James Mollison, che ha al suo attivo una quantità di pubblicazioni, di mostre e di lavori, anche per Fabrica, il laboratorio creativo/officina del fior fiore della comunicazione visiva sperimentale di Benetton.
Indira, 7, Kathmandu, Nepal

Questa volta Mollison pubblica una serie di fotografie che ritraggono le camere da letto di una trentina di bambini da tutto il mondo. Dato che io con i ragazzi ci lavoro, mi sono immediatamente fermata per vedere di cosa si trattasse...

Mollison scrive che aveva in mente di realizzare delle fotografie dell'ambiente che più di tutti dovrebbe rappresentare il mondo più intimo dei bambini.
Ognuno di noi ricorda o sa - perchè ha figli abbastanza grandi - quanto sia speciale questa stanza, che viene arredata e decorata con colori e oggetti che rappresentano l'immaginario o i sogni di chi la abita.

Se diamo un'occhiata alla galleria di immagini che ci propone il fotografo, rimaniamo stupefatti - a volte impressionati - di fronte al mondo di questi ragazzi: si va dagli ambienti spogli e tristi dei bambini che vivono in zone povere del mondo, agli ambienti iperdecorati ai limiti del grottesco di quelli dei bambini "ricchi".
Il libro è stato realizzato per un pubblico di bambini dai 9 ai 13 anni, nessuno dei quali, spero, vive in una delle stanze ritratte.
In ogni caso, un libro molto bello, intenso, a volte disperato, che rappresenta appieno lo specchio - rimpicciolito - delle stanze degli adulti.
nb: se avete tempo, date un'occhiata agli altri lavori di Mollison, sono molto interessanti!

Dong's bedroom, 9, Yunnan, China
Dong
Lewis' bedroom, 10, Barnsley, England
Lewis
Kaya's bedroom, 4, Tokyo, Japan
Kaya

sabato 19 novembre 2011

Principi e Principesse

Vagabondando di blog in blog, come mi capita spesso di fare, mi sono imbattuta nelle immagini della fotografa Karen Knorr, signora di orgini tedesche ma assolutamente cosmopolita e proiettata nel mondo della fotografia dalla metà degli anni '70.

Leggo nella biografia del suo sito, che ha fatto in passato un gran lavoro sulla ritrattistica in bianco e nero, interpretando in chiave ironica e critica la rappresentazione della classe medio-alta britannica del periodo thatcheriano; più recentemente si è dedicata al mondo dell'arte -l'architettura europea in particolare- contaminandola con visioni surreali di animali selvatici inseriti nelle geometrie delle strutture.


Queste immagini, che potete scorrere nella galleria del suo sito, rappresentano il mondo aristocratico rajput e moghul dei secoli passati, attraverso gli ambienti interni dei loro meravigliosi palazzi. Leggo che le architetture sono state fotografate con il sistema analogico (la vecchia cara pellicola, tornata ora in auge tra i fotografi) mescolato a quello digitale.
Il risultato sono delle immagini cesellate, in cui appaiono animali dell'immaginario mitico indiano inseriti surrealmente negli ambienti interni dei palazzi.
Sembra quasi che la fotografa abbia popolato i palazzi e i cortili con creature di fiaba che attraversano come in un sogno gli ambienti. O saranno le reincarnazioni di principi e principesse, tornati per visitare le stanze in cui anticamente abitavano...?

martedì 15 novembre 2011

Trento e i suoi narrative works

Queste ultime settimane sono state piuttosto cariche di impegni e grandi soddisfazioni. Venerdì scorso per esempio, sono stata a Trento per incontrare i ragazzi dell'Istituto delle Arti che stanno lavorando già da qualche mese su un progetto di scambio artistico-culturale con Kala Raksha, la fondazione che ho visitato lo scorso gennaio e di cui parlo qui.

Con la loro insegnante, Loretta, hanno lavorato sul tema della memoria, in particolare sui ricordi degli anziani della casa di riposo di Pèrgine (Tn) che hanno racontato loro, in una serie di incontri e di interviste, alcuni momenti importanti della loro gioventù, all'epoca della guerra.

L'obiettivo era costruire un ponte tra i ricordi della gente locale e i linguaggi narrativi tradizionali dei popoli del Kutch, che con Kala Raksha hanno potuto ricordare ed esprimere attraverso l'arte tessile le loro esperienze passate, la guerra indo-pakistana del '71 e il terremoto del 2001.

L'esito - nel caso delle donne artigiane del Kutch - sono una serie di strabilianti 'narrative works', ovvero dei pannelli illustrativi della vita e delle storie passate realizzati con la tecnica dell'apliqué, cioè stoffe ritagliate e cucite (e anche ricamate) su un arazzo, che raccontano il loro mondo.

Nel caso invece dei ragazzi di Trento, l'obiettivo è di dipingere con motivi iconografici e colori tradizionali del Kutch (tutti studiati con l'aiuto di testi specifici e approfonditi con uno scambio di informazioni con Kala Raksha) i ricordi in bianco e nero degli anziani di Pèrgine.

Obiettivo finale, una grande mostra in febbraio, in cui si esporranno sia i quadri dei ragazzi, sia alcuni narrative works venuti direttamente dal Kutch.
Accanto alla mostra, anche un altro mio intervento con Storie di Stoffa, la presentazione fatta in occasione di Internazionale Ferrara lo scorso ottobre, e forse anche una visita da parte di Judy Frater, la fondatrice di Kala Raksha in occasione dell'inaugurazione della mostra.

E' incredibile vedere come si possano trovare argomenti in comune e nuove forme di dialogo tra persone così apparentemente diverse e lontane... e questo grazie all'arte e all'India:-)

prove di colore
la prof. Loretta Viscuso al lavoro con i ragazzi

martedì 1 novembre 2011

Sarmede seconda puntata: ho sognato

Ho sognato un luogo in cui gli elefanti possono volare come grigie nubi del cielo...

Lunedì 31 ottobre 2011 abbiamo fatto la prima presentazione del nostro libro Ho sognato (Kite edizioni) dedicato alla capacità tutta indiana di immaginare un mondo in cui la verità e la non violenza possano diventare le ali che ci sollevano dai limiti della nostra condizione umana.


Nel testo, scritto da me e da Luigi Dal Cin, un bambino racconta i sogni meravigliosi che fa durante la notte. Un nonno lo ascolta e lo accompagna attraverso le storie di uomini e divinità indiane, che hanno segnato la storia di questa terra.
La dea Durga, il principe Siddharta, l'imperatore Ashoka, fino ad arrivare a Gandhi, con la sua lotta pacifica e coraggiosa in difesa della Verità, per la gente indiana.
Il libro, illustrato da Laura Berni (che ringrazio per la bellezza e per la fedeltà all'iconografia tradizionale), si può leggere a tanti livelli. E' adatto ai bambini, ma per i genitori - e per quanti come me leggono i libri per ragazzi per puro piacere - troveranno tanti spunti di riflessione e, se lo vogliono, potranno approfondire ciascun argomento grazie alle note finali.
Credo - e spero - sia un modo per immergersi in un mondo ricchissimo di storie straordinarie e di modi alternativi di guardare alla realtà.
Almeno per me, è sempre stato così...

nota: Ho sognato è il frutto della selezione che ha visto misurarsi gli allievi di tutti i corsi di illustrazione di Sàrmede nella realizzazione di un personale storyboard e di alcune tavole originali, con l’obiettivo di valorizzare e sostenere i nuovi linguaggi dell’illustrazione. Questo libro è realizzato dalla vincitrice del concorso, Laura Berni.

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