domenica 17 febbraio 2013

India by train


 Viaggiare in India significa anche - a volte - decidere di adeguarsi al ritmo degli spostamenti di autobus e treni locali, che non sono famosi per essere particolarmente veloci…
Allora si può decidere di andare in stazione e prenotare un posto sul treno espresso che ci porterà in una nuova città, con nuovi colori e altre atmosfere, che rimarranno anche queste, come tutte le altre, impresse nella nostra memoria di viaggiatori.
Ma la mattina presto, quando andremo in stazione per aspettare il nostro treno, assieme ad altri viaggiatori infreddoliti e assonnati, un altoparlante ci informerà che c'è un ritardo - in inverno succede, perché la nebbia rallenta il respiro di uomini e macchine.
Allora non ci rimarrà che arrenderci al ritmo delle ferrovie statali, prendere un tè e uno spuntino, mentre le mucche brucano qualche quotidiano abbandonato tra le rotaie e le scimmie si lasciano coccolare dal sole tiepido.
E finalmente, prima di quanto ci aspettassimo, il nostro treno arriva fischiando e ci raccoglie per portarci attraverso le strade del nostro viaggio...





domenica 10 febbraio 2013

Pink City 2

Johari Bazar
La storia delle città del Rajasthan, grandi e piccole, assomiglia un po' alla storia rinascimentale delle nostre città. Al pari dei Medici, degli Estensi o dei Gonzaga le stirpi rajput, suddivise in clan di discendenza solare (Suryavamsha), lunare (Chandravamsha) e quelle discendenti da Agni (il Fuoco, Agnivamsha), avevano creato all'incirca nello stesso periodo storico, un preciso sistema di governo, una struttura politica e sociale e una rete di alleanze grazie ai matrimoni.
Quando i sovrani erano in grado di calcolare bene gli equilibri di potere nei confronti dei re confinanti e dell'imperatore Moghul di Delhi - che, molto più forte militarmente, li teneva in pugno - avevano modo di garantire al loro regno lunghi periodi di pace e sviluppo.

City Palace
 Nel caso del Kachwaha di Jaipur, accadde che nella prima metà del 1700 il sovrano in carica, Sawai Jai Singh II, fu abbastanza lungimirante da stabilire alleanze con i re confinanti di Mewar e Marwar (sposandone le principesse), ma soprattutto riuscì, pur con mille difficoltà, a garantirsi la pace con i Moghul - Aurangzeb prima, e poi Bahadur Shah - evitando lo scontro diretto.
Bisogna dire che, leggendo le notizie sul suo regno, durato 43 anni (dal 1699 al 1743), ci si stupisce per quanto in realtà abbia combattuto, negoziato, marciato, tramato e rischiato.
Ciononostante, ebbe il tempo di fare di Jaipur, la nuova capitale dopo Amber costruita sulle colline alle sue spalle nell'anno mille, una città moderna.

Il 27 novembre 1727 venne posata la prima pietra di quella che doveva diventare la nuova capitale Kachawaha; Jai Singh la progettò personalmente, assistito dall'architetto di corte Vidyadhar Bhattchacrya.
Il re infatti, oltre ad essere un abile uomo politico era anche uno studioso di arte, architettura, astronomia.
La città venne dunque progettata in base agli antichi trattati (Vastu Shastra) che consideravano la fondazione e la costruzione di un nuovo edificio (o di una città) come lo sviluppo in pianta di un diagramma mistico-rituale.
Questo diagramma, di regola quadrato, era suddiviso in un certo numero di celle - o quartieri, nel caso della città - e si disponeva sugli assi nord-sud ed est-ovest.
Jaipur in particolare poi beneficiò degli studi astronomici del re, che esperto di questa materia, decise di far costruire anche un osservatorio astronomico, il Jantar Mantar, perché potesse essere utilizzato per studiare il cielo e risolvere alcuni problemi in terra.
Ancora oggi Jaipur è circondata da un muro di cinta, in cui si aprono otto porte, rivolte a est (Suraj Pol, la porta del sole), a ovest (Chand Pol, la porta della luna) e altre sei disposte in base ai punti cardinali e intermedi.
Questa disposizione ordinata dà alla città un aspetto più leggibile - almeno dal nostro punto di vista - e anche un che di familiare. Del resto è una delle poche città con i portici lungo alcune delle arterie principali, come ChandPol o Johari Bazar, che la fa assomigliare, con il rosa carico dei suoi edifici, un po' a Bologna!

particolare di uno degli strumenti di misurazione astronomica del Jantar Mantar
Hawa Mahal, il Palazzo dei Venti

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