domenica 3 agosto 2014

Gompa del Ladakh


GOMPA from Elisa Chiodarelli on Vimeo.

Ecco un altro frammento di questo viaggio bellissimo fatto sul tetto del mondo...
Una delle mete quotidiane sono stati i Gompa, i monasteri buddhisti appartenenti alle diverse scuole e lignaggi, sparsi attorno a Leh, la capitale del Ladakh.

I Gompa rappresentano quello che nella nostra Europa medievale furono le Abbazie: centri religiosi e di amministrazione economica del territorio più o meno potenti, completamente autonome o inserite all'interno di una 'diocesi'.
A capo dell'abbazia c'era (e c'è ancora) un abate, in genere un reincarnato, un tulku, importanti maestri "risvegliati" del passato che, grazie alla infinita compassione per tutti gli esseri senzienti, decisero di non isolarsi nell'estinzione di coscienza del nirvana, ma di continuare a rinascere proprio per aiutare il prossimo sulla via della liberazione.

All'interno delle sale del monastero sono in genere appesi i ritratti dell'abate - eventualmente scomparso - e della sua reincarnazione attuale, di solito un bel bambino dallo sguardo sveglio. Da questo bambino deriva il prestigio dell'intera comunità monastica…
Avvicinare i villaggi in cui sono costruiti i Gompa è di per sé un'esperienza estetica.
Sembrano giganteschi formichieri a dieci piani, costruiti sulla sommità di colline di polvere gialla, spesso al centro del lago verde di un'oasi di montagna.
A volte non si vedono immediatamente: serve un momento di concentrazione per individuare la cittadella del Dharma aggrappata alla costa della collina, svettante sopra i campi di orzo e gli alberi di albicocche.

La sua organizzazione interna ruota attorno alla grande sala centrale destinata alle adunate dei monaci e ai riti da celebrare collettivamente. E' qui che si realizza pienamente il 'terzo dei tre gioielli' ovvero il Sangha, la comunità (gli altri due 'gioielli': Dharma e Buddha).
Il resto del complesso monastico è costituito dai collegi di istruzione, che servono alla preparazione dei novizi e dei monaci; le sale per le celebrazioni liturgiche minori; la biblioteca, i locali di servizio (cucine, refettorio, magazzini, ecc.); gli ambienti che ospitano i monaci residenti e gli ostelli che accolgono quelli in visita.
Accanto allo studio dei testi liturgici, dogmatici ed esoterici con i relativi commentari, i monaci si dedicano anche all'approfondimento delle materie ausiliarie: logica, dialettica, retorica, ma anche medicina, astronomia, disegno, ecc.
Nel cortile centrale a volte si svolgono le dispute filosofiche: dato un argomento, i monaci più capaci a turno vengono invitati ad affrontare un vero e proprio duello dialettico in cui devono dar prova di erudizione, perspicacia e prontezza di spirito.

In queste immagini che vi propongo assistiamo ad una celebrazione liturgica svolta nella sala principale del monastero di Hemis, cittadella monastica del lignaggio Drukpa, corrente della scuola Kagyu - i Berretti Rossi.
Il Gompa risale all'XI secolo, quando passarono di qui alcune delle figure più brillanti della storia del buddhismo vajrayana: i maestri Naropa e Tilopa si incontrarono per discutere i 24 compiti che avrebbero realizzato la vacuità di tutte le cose. Chissà, probabilmente si sedettero sulle rocce dorate attorno al primo nucleo del monastero, contemplando il vuoto limpido di queste valli che fa da eco a quello che ciascuno di loro (e di noi) può trovare in sé ed in ogni manifestazione del samsara…
Le altre immagini sono un patchwork dei paesaggi su cui tornerò nei prossimi post.

2 commenti:

Nela San ha detto...

Già ti apprezzavo come fotografa, ma anche come regista di corti sei formidabile. Mai pensato di proporre queste tue opere in un Festival dei corti?!
Buon ferragosto.

Elisa Chiodarelli ha detto...

ciao cara Nela! Eh, devo farne di strada prima dei festival di corti!! però grazie con tutto il cuore per il pensiero :-)
buon ferragosto a te!

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