domenica 6 maggio 2012

Il tetto del mondo

Sarà che si sta avvicinando giugno, e giugno è il mese in cui andrò a Milano a vedere il Dalai Lama; sarà che sto leggendo un libro molto divertente, su un viaggio in Tibet (Filmistan effetto Tibet, di Nico Bosa), ma in questi giorni penso alle montagne e al buddhismo, fonte inesauribile di verità sorprendentemente semplici e profonde.



Ma andiamo con ordine: in giugno il Dalai Lama sarà a Milano. Il 27 e 28 infatti si prevedono due giorni di conferenza con l'Oceano di Saggezza, che poi ho saputo sarà anche a Udine questo mese di maggio. Una mia amica mi ha invitato ad andare con lei a Milano e io non mi sono fatta pregare! Immagino sarà un bagno di folla, ma è un'occasione che non vorrei perdermi per ascoltare dalla sua voce le parole che ho letto o ascoltato già tante volte e che sanno arrivare al cuore.
Faccio senza dire che per me la questione tibetana è un problema che coinvolge la coscienza di tutti noi, uno per uno, perché sappiamo fin troppo bene, anche senza conoscere i particolari, cosa significano la repressione e la negazione dei diritti fondamentali dell'uomo quando sono perpetrati da uno stato - la Cina - nei confronti dell'intera popolazione tibetana. Ce lo ricordiamo dai racconti dei nonni e della guerra; lo abbiamo visto in tanti film o ascoltato da tante testimonianze dirette.
Perché non facciamo nulla?
Io intanto vado ad incontrare il Dalai Lama, e quando trovo qualche insegnante particolarmente aperto (sapete che faccio laboratori di intercultura a scuola), parlo del Tibet e del buddhismo ai ragazzi. E' il mio piccolo modo di contribuire.

Per quanto riguarda il libro di Nico Bosa (ed. Vallecchi), si tratta del racconto di viaggio attraverso le montagne himalayane, fino a Lhasa, di due amici, lo stesso scrittore e Massimiliano Prevedello, regista e videomaker. L'idea di partenza era quella di seguire le tracce del gesuita pistoiese Ippolito Desideri (1684-1733) per girare un documentario che raccontasse i suoi sei anni in Tibet. Sbarcato a Goa il monaco risalì tutta l'India fino al Kashmir, raggiunse Lahore, Shrinagar, Leh poi finalmente Shingatse, Sakya, Lhasa, Samye e Trong Gne. Nonstante il Tibet fosse già stato assegnato alla competenza dei padri cappuccini, Desideri rimase per anni presso i Gompa locali, studiando il tibetano e i testi buddhisti, raccontando le sue esperienze di vita durissima in cinque libri andati perduti per più di un secolo. Il libro di Bosa è un racconto molto piacevole del viaggio rocambolesco sulle orme di Desideri condito con aneddoti e riflessioni su incontri con turisti o personaggi locali, strade impossibili, imprevisti dovuti alle guerre di confine, suggestioni e atmosfere, ricordi che Bosa, come chiunque abbia affrontato un viaggio un po' avventuroso in terre sconosciute, sperimenta e poi non dimentica più.

Ho inserito qui un video di ispirazione tibetana, ma ne arriveranno altri. Questo racconta la storia di quei bambini tibetani che i genitori fanno uscire dal Tibet per cercare l'opportunità di una vita migliore e più libera in India. Il video è di Sunny Zorawar

5 commenti:

Unknown ha detto...

Carissima, condivido il tuo punto di vista. Anche io faccio sempre lezioni sul Tibet e faccio lavorare i ragazzi sulla ricerca di informazioni sulla questione tibetana e l'argomentazione che si fa su di essa.
I soprusi arrivano in percentuale ridotta all'Occidente. Quando sono stata in Tibet, stando con i tibetani, mi sono accorta di quello che realmente sta succedendo e sono tornata con il cuore a pezzi. Il mio blog, dal Tibet, è assolutamente vietato, illeggibile. Ancora oggi ho tanti problemi a contattare gli amici lì e ogni messaggio sembra un falso coro di "bella vita" oer nascondere, trememando, quello che realmente accade. Ho visto l'esercito, la violenza e una povertà imposte dall'alto.
Oggi è un giorno speciale, è il Janaty, si festeggia la nascita del Buddha, ne ho scritto sul blog.
Non potrò andare a Milano ma forse riuscirò ad Udine.
Quello con il Dalai Lama è un incontro sempre speciale

alessandro ha detto...

Bellissimo il video e molto bello e giusto quello che scrivi. Ma non è vero che non facciamo nulla: tu fai, ad esempio, scrivendo e parlando. Guarda che non è poco. Smuovi qualcosa in chi ti legge, ti vede e ti ascolta, e pian piano...

Elisa Chiodarelli ha detto...

ciao cara Sonia, che bello che almeno c'è qualcuno - fortunatamente anche più di uno o due - con cui condividere queste speranze. Parlare di questo grave problema ai ragazzi è un modo per me (e anche per te) di portare a galla delle questioni che non sono solo tibetane, ma sono di tutti noi.
Per questo ti mando un abbraccio sincero, buon Janaty!

caro prof, grazie che passi di qua. Spero sempre di trovare solidarietà e sono felice che ci sei anche tu!

Clara ha detto...

Oh. Che meraviglia incontrare il Dalai Lama, dev'essere un'emozione unica. E che bello che tu e Sonia diffondiate questa conoscenza, questo oscuramento sul Tibet che grazie a persone come voi diventa barlume e magari luce. Buon Janaty e grazie per questo post, Elisa.

Elisa Chiodarelli ha detto...

grazie e te Clara che passi di qua e trovi il tempo di fermarti a dire e a dare.
Credo che sia bellissimo avere l'occasione di incontrare il Dalai Lama, credo sia una delle poche persone che riescono a mettere in pratica quanto di più vero e profondo esiste: la verità e l'amore.
un abbraccione!

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