sabato 24 marzo 2012

Namaste India

Vi ricordate il trailer del documentario The Cancer Train, prodotto da the Burning Flag di cui vi ho parlato qualche post fa?
Ecco, mentre la troupe faceva le riprese per quel documentario, una folla meravigliosa di persone incontrate per strada, nei vicoli, nei negozi e nei mercati, veniva ritratta con le telecamere. Questa collezione di visi, di sguardi curiosi, è stata raccolta in questo video, a raccontare l'esperienza umana che si fa quando si viaggia in India.


Namaste India from Burning Flag on Vimeo.

Devo dire che visitare un paese come questo - ma suppongo anche altri - con la telecamera e tutto l'occorrente per le riprese (fari, cavalletti, microfoni, ecc), oltre che essere una gran fatica per il peso che ci si porta continuamente dietro e la cura che bisogna prestare perché nulla vada rotto o messo fuori uso, è anche una bella esperienza di incontro con le persone.

Nei miei due viaggi precedenti nei quali abbiamo fatto le riprese per il documentario sul Barefoot College e sulle Storie di Stoffa del Kutch, ci siamo sempre portati dietro un peso che andava molto oltre la franchigia consentita dalle linee aeree. Ma, a parte il fatto che questo è l'unico modo per realizzare un documentario senza impegnarsi in spedizioni di materiali costose e qualche volta 'pericolose', bisogna dire che avere con sé l'occhio di una telecamera professionale, ti dà la possibilità di conoscere il luogo e le persone in una chiave diversa.
Normalmente, quando si 'sbarca' in albergo carichi di tutta questa attrezzatura, si viene subito notati e di solito anche aiutati con grande disponibilità da parte di tutto lo staff. Per spostarci da un posto all'altro noi utilizziamo di solito una macchina a noleggio con un autista perché non potremmo trasportare tutto sui  mezzi pubblici. Questo fa sì che l'autista e tutti gli impiegati dell'albergo si sentano coinvolti in una sorta di 'mission impossible' per farci arrivare a destinazione sani e salvi e soprattutto con il materiale funzionante e meno impolverato possibile (la polvere, che nemica!).
Le persone che capitano accidentalmente sul 'set' in genere sono molto contente di esserci e ricordo che mi è capitato di reclutare un perfetto sconosciuto per reggere un cartello con scritte alcune frasi che dovevo dire in video, disposto a starsene mezz'ora sotto il sole ad aspettare che avessimo finito di girare quella scena. Un'altra volta, ad Ahmedabad, eravamo a girare alcune scene presso la sede della Radio di Sewa e mi è toccato di fare un intervento alla radio, giusto per ricambiare l'ospitalità delle speaker del programma che stava andando in onda. Ne potrei raccontare tante altre, ma sono tutte storie di piccoli preziosi - e anche indimenticabili - incontri casuali con persone di cui rimane il sorriso curioso e meravigliato, ma sempre sincero, così come si vede nelle belle immagini del video che vi propongo.

martedì 13 marzo 2012

Pensieri creativi


La mia amica Blandina, che ho incontrato di persona lo scorso dicembre a Firenze - ero in pellegrinaggio al River to River festival - mi ha comunicato in questi giorni la nomina di Italian Masala al premio 'Blog affidabile 100%'.
Be' sono molto contenta di ricevere questo riconoscimento (grazie!), e sopratutto sono felice di farvi conoscere il suo blog La Griccia, dove lei parla di tutto quello che la appassiona, a cominciare dalle esperienze nel mondo dell'arte tessile. In effetti, ci siamo conosciute proprio grazie alla passione per la stoffa, i ricami, l'India (che anche lei ha visitato in passato) e la grande ispirazione che tutto questo può infondere alla vita di tutti i giorni.


Una cosa che non ho mai detto prima è che anche a me piace moltissimo lavorare con le mani e creare piccoli oggetti da utilizzare quotidianamente. Anche se non ho l'abilità di Blandina, apprezzo davvero tanto la soddisfazione che mi dà costruire una cosa dal nulla; trasformare materiali e combinare colori. Toccare le stoffe, appendere o disporre le cose che trovo nei miei viaggi o in qualche banchetto di cianfrusaglie. I fili colorati e setosi, le perle di vetro, la stoffa ruvida o il velluto più morbido; i punti di vecchi rammendi e gli specchietti di mica cuciti nella stoffa, mi sembra che contengano in sè un valore che va così tanto al di là degli oggetti stessi.
Guardare una cosa bella - un arazzo indiano intessuto di rosso e oro o gli orli ricamati a mano nei vecchi copriletti di canapa - mi dà gioia. Creare qualcosa con le mie mani, punto dopo punto, mi dà una sorta di serenità ipnotica. Ammirare la trama delle stoffe tessute a mano o i pattern di un tessuto di altri tempi, mi suscita un senso di entusiasmo creativo.


Allora, per festeggiare questa confessione di blog, aggiungo qui di fianco anche un piccolo blogroll di siti/blog artistici più o meno pertinenti l'area di interesse indiana, che sfoglio abitualmente per riempirmi gli occhi di cose belle e la testa di progetti creativi.

lunedì 5 marzo 2012

Verde Veleno

Cancer Train Proposal Short from Burning Flag on Vimeo.


Durante le mie ricerche on line sono incappata in questa breve presentazione di un documentario, Cancer Train, prodotto da una agenzia di comunicazione londinese, Burning Flags, che fa video, fotografia, web design.
Il documentario intero -che sarebbe interessante poter vedere- racconta la storia delle grandi difficoltà in cui vivono i contadini indiani (questo è DAVVERO un problema spinosissimo nell'India contemporanea), che lottano contro i terribili 'effetti collaterali' dello sviluppo agricolo.

Ciascuno di loro infatti, dopo aver acquistato a caro prezzo le sementi miracolose e i prodotti chimici antiparassitari dalle grandi multinazionali agroalimentari, usa gli uni e gli altri senza purtroppo prendere nessun tipo di precauzione. E così le sostanze tossiche presenti in particolare nei pesticidi, utilizzati a mani nude e senza maschere di protezione, finiscono per avvelenare ambiente e persone.
Molti di loro si ammalano di cancro.
Il video racconta in particolare di quei contadini che vivono in Punjab - il 'granaio dell'India' - che non hanno nessuna alternativa di cura se non quella di prendere un treno notturno, 9 ore di viaggio, per raggiungere Bikaner, in Rajasthan, dove possono ottenere le cure di cui hanno bisogno in  modo gratuito.
Un'altra storia terribile che riguarda il destino di milioni di persone, i loro diritti ignorati, l'inquinamento dell'ambiente, lo sfruttamento della buona fede e delle speranze di tanti poveri.
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