venerdì 20 aprile 2012

Mentre il mondo dorme


While The World Sleeps from Rishi Kaneria on Vimeo.

In questi giorni sto preparando uno dei miei laboratori su Gandhi da proporre alle scuole. Prossimamente sarò infatti con i ragazzi delle scuole medie di un paese vicino a Ferrara per raccontare loro la storia del Mahatma, di come anche lui, come tutti noi, sia stato -almeno da piccolo - una persona comune.
Mohania (così veniva chiamato in famiglia) era infatti un bambino pieno di paure e di dubbi, era timido, tanto da faticare a fare amicizia con gli altri bambini e per giunta a scuola non era proprio una cima.
Gli piaceva stare con la sorella maggiore o con la sua ayah (la bambinaia), amava ascoltare le storie che raccontava la mamma e salire sul tetto della casa natale di Porbandar, in Gujarat, a far volare gli aquiloni.
Gli era capitato anche di combinara qualche guaio: una volta aveva tentato di rubare una statuetta, assieme ai suoi compagni di giochi, ma erano stati scoperti immediatamente e Mohania aveva ammesso le sue colpe. Un'altra volta aveva provato a mangiare un pezzo di carne, per sapere se fosse proprio vero che questo cibo 'inglese' poteva far crescere le persone di statura fino a 3 metri.
Naturalmente si era sentito malissimo e questo esperimento gli era bastato poi per tutta la vita.
A volte litigava con sua moglie, Kasturbai, o la prendeva in giro perché lei non sapeva leggere né scrivere; Kasturbai non gli risparmiava però di rinfacciargli che lui era un fifone, perché aveva paura del buio e dei fantasmi sotto il letto...

I ragazzi sono molto curiosi di questi particolari che raccontano tutta l'umanità di un personaggio così speciale. E poi è più facile dire loro: "se il Mahatma è potuto diventare questa Grande Anima, in grado di ispirare e guidare milioni di persone verso l'indipendenza, partendo da una condizione di assoluta normalità, perché non lo potete fare anche voi?";-)

Vi lascio un bellissimo video (che credo userò per mostrare ai ragazzi qualche immagine dell'India moderna) girato da Rishi Kaneria. La voce che sentite in sottofondo è di Nehru; si tratta del discorso pronunciato la sera del 14 agosto 1947, poco prima del giorno dell'Indipendenza dell'India. Al termine invece, un altro discorso - molto più triste - pronunciato per dire addio al Mahatma, assassinato il 30 gennaio 1948.

lunedì 9 aprile 2012

Simplicity, work, enjoyment

Vagando per il web (ormai lo considero un mio 'difetto') ho trovato questo video molto delicato e luminoso che ritrae una donna straordinaria in un frammento di vita quotidiana. Si tratta di Maia Helles, una danzatrice russa trapiantata a New York.


My friend Maia from julia warr on Vimeo.

La signora Helles e la regista del video, Julia Warr, pittrice e fotografa, si sono incontrate per caso su un volo aereo e si sono piaciute all'istante, tanto che poi Julia chiede a Maia di poter raccontare con la telecamera alcuni aspetti della sua lunga vita. La signora Helles infatti ha 95 anni, ma dal film si capisce che siamo di fronte ad una donna 'giovane', vitale, sorridente.
La seguiamo nella sua routine giornaliera, che sembra una sorta di yoga danzato pieno di grazia e sediamo con lei davanti ad un caffé, nella sua casa in mezzo agli alberi.
Il film ispira un sentimento di pace e di gioia. La stessa gioia semplice che la protagonista deve aver vissuto nella sua lunga vita, fatta anche di disciplina e lavoro.
Vi propongo questo video e questo tema perché mi sembrava adatto dopo la carrellata di germogli in fiore - i visi dei bambini - della settimana scorsa.
... come si può rimanere bambini anche a 95 anni!

domenica 1 aprile 2012

Germogli

Dato che è quasi Pasqua e la primavera è tutto un ribollire brillante di colori,  come se la natura non potesse far altro che dare generosamente senza aspettarsi nulla in cambio, mi vengono in mente  - e quindi metto qui -  una breve carrellata di visi di bambini incontrati negli ultimi viaggi indiani.

Per la verità, quando si viaggia in questo sorprendente paese, capita di fotografarne a decine: si mettono in posa come se fossero divi di Bollywood, oppure si nascondono vergognosi spiando da dietro le porte, ma con una curiosità irrefrenabile che poi li spinge a uscire. Ti guardano dritto negli occhi, e quando li fotografi, tutto il mondo si specchia sulla superficie profonda del loro sguardo.

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