domenica 23 marzo 2014

Libertà da cosa? Jayati Ghosh e l'economia indiana



In periodo di elezioni - ricordo che in India si sta svolgendo la campagna elettorale che si concluderà a maggio con le elezioni - vi propongo questa breve intervista.

Lei è Jayati Ghosh, economista indiana di fama; professore all'Università di Delhi dove si occupa in particolare di globalizzazione, finanza internazionale, occupazione nei paesi in via di sviluppo, macroeconomia, partecipazione femminile nei processi di sviluppo.
Fa parte di una manciata di organizzazioni che osservano i meccanismi di crescita economica della nuova India e scrive per diversi quotidiani indiani e non (uno su tutti, The Guardian).
Nel 2011 ha ricevuto il premio Decent Work Research della ILO, la International Labour Organisation.
Nell'intervista Jayati Ghosh risponde ad alcune domande poste da un giornalista di Tehelka, la rivista on line fondata nel 2000 da Tarun Tejpal, famosa per il suo giornalismo investigativo e fuori dal coro.

Ascoltiamo l'opinione della Ghosh sul senso della libertà oggi in India.
"La libertà della gente è quella che permette loro di scegliere le opportunità per sviluppare il loro potenziale ed è anche quella che permette loro di decidere cosa fare nella/della vita. E questa libertà non viene dal mercato, anzi, normalmente il mercato "libero" te lo impedisce - spiega".

Secondo l'economista "è quindi il governo che deve garantire o facilitare questa libertà.
Lo si può vedere in India, - continua - che è piena di gente "libera" dalla possibilità di scegliere, "libera" dalla possibilità di avere accesso al vero sviluppo. E il giorno dell'Indipendenza (l'intervista è stata pubblicata lo scorso 14 agosto 2013, anniversario dell'Indipendenza indiana), è un giorno che dovrebbe servire a ricordare quanto ancora rimane da fare nel campo dei diritti di base".
Da che cosa l'India ha ancora bisogno di affrancarsi?
Secondo Jayati Ghosh, la nazione indiana ha bisogno di essere libera dalle sue élites - i suoi gruppi di potere, che negano alla maggioranza della gente l'accesso ai diritti.
Già sentito?
Evidentemente non abbastanza...

11 commenti:

Unknown ha detto...

E di libertà ce ne vorrebbe tanta. In primis per Tejpal che è finito dentro, probabilmente incastrato a seguito delle sue inchieste scomode.
E la libertà forse vacilla se si pensa a quello che si rischia con le prossime elezioni. E' messa in dubbio la possibilità di sentirsi accettati e seguiti da un governo che, se i sondaggi verranno confermati, avrà una prospettiva biunivoca. Paura?

Elisa Chiodarelli ha detto...

ciao Sonia :-) non sapevo che Tejpal fosse finito in prigione!
Si, la situazione mi sembra piuttosto critica, come tu stessa hai scritto nel tuo blog. Stiamo a vedere... intanto un abbraccione!

Nela San ha detto...

Come per tutti i partiti nazionalisti che si affacciano nelle tribune elettorali, anche qui ne sono preoccupata. Speriamo che prevalga la più antica democrazia del mondo. Pur con tutti i suoi se e i suoi ma.
Un abbraccio.

Clara ha detto...

Sì, cara Elisa (ciao intanto, e ciao anche alle altre) Tejpal è in prigione per presunta violenza sessuale a una sua collega più giovane, avvenuta al ThinkFest di Goa 2013. Proprio stamattina ne parlavamo, e ci chiedevamo, ma è stato forse incastrato? Personaggio troppo scomodo, stranamente messo in prigione proprio nei mesi cruciali della campagna elettorale.
Ci sono stati episodi a dir poco demenziali in questa lunga campagna elettorale, molto masala, molto Bollywood, dichiarazioni demenziali... Modi mi fa ribrezzo, eppure tanti indiani lo amano, credono in lui... quando è venuto a Bombay per l'ultimo rally qui si è paralizzato tutto... solo i miei amici musulmani lo detestano per ovvi motivi (vedi il Gujarat 2002, Godra, ecc ecc). Ma questa eterna diatriba fra indù e musulmani ha radici ormai croniche... non è soltanto religione e politica, è una questione culturale, ahimè.
L'alternativa a Modi, Rahul Gandhi, è flebile, poco convincente. E il Congress negli ultimi anni ha fatto disastri...
AAP, Aam admi party, forse poteva essere una valida alternativa, una ventata di freschezza ma... perdonate il tono pessimista, ma qui continuano tutti i giorni a violentare donne, bambine e bambini e si leggono storie atroci.
Questi lunghi mesi in India di sicuro mi hanno fatto tastare il polso di un paese malato e bisognoso di cure. Magari ne parleremo a voce, in Italia. Un abbraccio a te, e anche alle altre

Clara ha detto...

A questo proposito, visto che si parlava di Tehelka:

http://www.tehelka.com/beware-the-class-conflict/

Buona settimana

Elisa Chiodarelli ha detto...

ciao cara Nela!
hai ragione, fa venire un brivido leggere della campagna elettorale del Bjp e pensare a Modi e ai suoi modi (perdona il gioco di parole). Non mi piace per niente...
bacioni!

Elisa Chiodarelli ha detto...

Ehi, Clara! Che bello avervi tutte qui :-)
Grazie del link e del recap sulla situazione politica pre-elettorale...

A me tutta 'sta situazione mi ricorda tanto l'Italia dell'anno scorso portata all'esasperazione. C'è un "cattivo" ;-) c'è un "buono" ma un po' debole; c'è uno che fa casino.
E poi però c'è un'India pachidermica che ha all'interno tanti nodi da affrontare che fanno male.
Torni per l'estate? Dobbiamo vederci tutte quante assolutamente!
:-)
un abbraccio forte!

Unknown ha detto...

Care tutte,
la storia di Tejpal mi sa da incastro durissimo.
Modi è un viscido. Ho avuto degli scontri durissimi in rete con degli indiani. Sembrano sciroppati. Anche davanti all'evidenza. Confido solo nella comunità musulmana. Certo che Rahul è proprio moscetto e il partito dell'uomo comune ha fatto una pessima figura a Delhi. Non so se gli indiani c credono fino in fondo. Alla fine anche Grillo da noi ha un po' deluso. Tanta rabbia e casino ma poca sostanza. Sono molto molto molto preoccupata. Se va su Modi ci saranno ripercussioni anche a livello internazionale. E il rapporto con il Pakistan? e con la Cina? e l'America? e i Marò? Un gran casino. Questo è capace di sganciare la bomba atomica e poi fare finta di niente, come per il Gujarat.Paura!!!

Elisa Chiodarelli ha detto...

Sonia, credo che (purtroppo) sia più semplice rendersi conto delle criticità di una situazione guardandola dall'esterno. Dall'interno risulta tutto più complicato, perché la gente si identifica in questo o quel partito non tanto per le informazioni che ha, ma per questioni del tutto soggettive, emotive, incontrollabili... Del resto qui in Italia abbiamo eletto il cav. molte volte prima di farci venire qualche dubbio.
Certo è che non abbiamo mai rischiato massacri - come quelli del Gujarat - o crisi internazionali.
Paura, sì.

Clara ha detto...

Sonia, quadro molto realistico il tuo, ma purtroppo Elisa ha ragione: qui c'è troppa emotività - che poi è la magia ma anche il limite di questo paese. Modi è ovunque a Bombay, lo vedo su ogni cartellone, ahimè.
A me fra l'altro intristiscono e preoccupano episodi di intolleranza (tipo nei confronti delle comunità del North-East) e questa incapacità cronica di ragionare in termine di "diverso", ma in fondo anche noi...

Elisa Chiodarelli ha detto...

A Modi piace un sacco la sua propria immagine; ricordo che anche ad Ahmedabad in Gujarat, c'erano gigantografie ovunque, e non eravamo neppure in periodo elettorale.
Wow, cosa può fare il culto di sè
:-(

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