venerdì 15 agosto 2014

Kalachakra 2014


Kalachakra significa letteralmente "ruota del tempo". E' la ruota del samsara, dentro cui ognuno di noi nasce e cresce e più o meno consapevolmente conduce un'esistenza fatta di stati emotivi instabili, sofferenza e illusione sulla vera natura della realtà.
Detta così sembra una visione pessimistica e abbastanza misteriosa…
Ma se pensiamo a come va il mondo o almeno la parte visibile e di superficie, forse non è un'interpretazione così lontana dalla realtà. Comunque.
Partecipare al Kalachakra a Leh, Ladakh, ha significato farsi carico di questa visione e provare ad innescare il processo inverso.
Perché i movimenti della ruota del tempo non trascendono necessariamente la nostra possibilità di scelta, ma ci invitano ad un tentativo.


Il Kalachakra è un rituale di iniziazione celebrato dal Dalai Lama, che mira alla pacificazione e al riequilibrio di infinitamente grande e infinitamente piccolo; universo e mente, in cui si annullano gli opposti nella vacuità dell'attimo presente.
E' un percorso meditativo che ognuno dei partecipanti - che possono essere centinaia di migliaia, a differenza di altri tipi di iniziazione, possibili solo per pochi - compie attraverso il mandala di sabbia colorata costruito dai monaci durante i giorni di preparazione.
Questo mandala - un diagramma che attraverso le sue geometrie e le sue corrispondenze rappresenta l'universo della mente - raccoglie tutti gli insegnamenti che lo stesso Buddha Shakyamuni avrebbe trasmesso nella notte dei tempi.
E i partecipanti sono invitati a rivivere questi insegnamenti attraverso visualizzazioni, pratiche specifiche, mantra e meditazione.


La storia narra che Buddha, su invito del re di Shambala, si recò nella capitale di questo regno favoloso nell'India meridionale per trasmettere gli insegnamenti di liberazione suprema. Il Buddha si manifestò al re nell'aspetto della divinità Kalachakra in unione con la consorte Vishvamata, e trasmise questa iniziazione e il relativo insegnamento esoterico.


Shambala è una terra misteriosa, abitata da illuminati dediti alla resurrezione spirituale dell'umanità. Un luogo mitico di pace e felicità, una congrega di menti superiori, che attendono il momento opportuno per intervenire in soccorso di tutti gli esseri senzienti.
Una delle ragioni per cui il Dalai Lama conferisce periodicamente l’iniziazione di Kalachakra si trova nella profezia secondo cui coloro che la ricevono rinasceranno durante il regno del XXV re di Shambala, pronti ad ottenere la completa illuminazione grazie alla pratica di meditazione di questo Tantra.
Sembra infatti che tutti coloro che hanno ricevuto questa iniziazione speciale faranno parte dell'esercito di Shambala, che salverà il mondo trasformandolo in un luogo di pace.
Nel corso dei secoli, avventurieri e sognatori hanno cercato questo regno, esplorando i territori montuosi del Tibet o percorrendo le valli himalayane. Ne sono nati resoconti di viaggio e romanzi d'avventura che mescolano geografia, mito e narrativa.
Ad ogni modo l'attuale Dalai Lama ha conferito l'iniziazione di Kalachakra già 33 volte dal 1954, per facilitare la connessione mistica con Shambala, diffondere il più possibile il suo messaggio di pace e unificazione o perlomeno spargere semi karmici positivi nella vita tutti coloro che partecipano.


In pratica l'Iniziazione di Kalachakra di Leh si è svolta durante dieci giorni di immersione totale nella dottrina buddhista tibetana, tre giorni di insegnamenti di Sua Santità, altri tre di iniziazione vera e propria, oltre ai giorni di preparazione, preghiere, costruzione del mandala di sabbia. 160 mila le
persone presenti, di cui 9.000  monaci, 6.000 stranieri e migliaia di famiglie provenienti dai quattro angoli dell'Himalaya per partecipare a questa gigantesca cerimonia di pace.
9.000 volontari - sia ladakhi che stranieri - per registrare i pellegrini, coordinare i programmi della giornata, distribuire il tè e il pane (a tutti e 160 mila!), assistere e accompagnare.
Più di un migliaio di tende per accogliere i pellegrini provenienti dalle zone più lontane, come Zanskar, Changthang, Nubra e Sham.
Una carovana infinita di umanità, che ogni mattina presto, con il sole ancora obliquo dietro alle cime attorno alla valle di Leh, si metteva in cammino e poi in fila per accedere al "teaching ground" uno spazio aperto, attrezzato per l'occasione.
E di nuovo in fila (chilometrica!) per ammirare il mandala di sabbia durante gli ultimi due giorni di Kalachakra, prima che venisse distrutto, ovvero trasformato e restituito al fiume.


4 commenti:

Silvia Merialdo ha detto...

Bellissime foto, bellissimo racconto.
Deve essere stata un'esperienza davvero toccante.

Elisa Chiodarelli ha detto...

ciao Silvia! sì un'esperienza speciale, di quelle che cambiano le cose!
Spero anche per te, il tuo viaggio (con un bentornata).
Bacioni!

Unknown ha detto...

Che bei ricordi mi hanno fatto venire in mente le tue immagini! Grazie

Elisa Chiodarelli ha detto...

ciao Sonia! grazie di essere passata, spero che tu stia bene e che anche il tuo viaggio sia stato nutriente!

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