sabato 13 novembre 2010

Un pensiero per la Birmania


La Birmania è un paese meraviglioso, ho avuto la fortuna di visitarlo due volte, una nel 1984, ero poco più di una bambina, e l'ultima volta nel 1994.
Entrambe le volte mi è rimasta un'impressione fortissima dovuta alla bellezza dei luoghi e alla gentilezza delle persone incontrate.

La prima volta in particolare, dato che ero piccola e quasi nessun bambino viaggiava in paesi come questo, i birmani, quelli delle guest house, dei ristorantini, ma anche i passanti che ci avvicinavano, mi 'adottavano' immediatamente e mi coccolavano facendomi dei regali: un pezzo di jaggery -zucchero di palma cristallizzato in dolcissimi cubetti- un cestino di bambù, una statuetta di legno.

La seconda volta ricordo il bisbigliare furtivo di qualcuno che ci chiedeva cosa si sapesse del loro paese in Italia e in occidente.
Mi ricordo in particolare una 'guida turistica' che ci scarrozzava su un carretto trainato da un cavallo gracile per la valle dell'Irravaddy a visitare i templi buddhisti di Pagan, che dopo essersi guardato attorno, ci chiese se Pagan a distanza di 10 anni ci sembrava lo stesso posto.


No, non era proprio come 10 anni prima: non c'erano più alberghetti e negozi, niente più baracchini del tè. Solo un paio di alberghi governativi (uno di lusso e uno decisamente no).
Era stato eliminato tutto, e le famiglie che gestivano le attività commerciali autonome, trasferite chissà dove.

Ricordo anche di aver incontrato, a Kalaw, una cittadina vicino al lago Inle un vecchissimo missionario, Padre Angelo, che nel '94 doveva avere qualcosa come 85 anni, che ci raccontò di essere in Birmania da 60 anni, di aver visto con i propri occhi i cambiamenti drammatici di quegli anni e la repressione dei giovani studenti di Rangoon, uccisi dal regime per aver dimostrato apertamente il loro dissenso.
Padre Angelo però aveva ancora voglia di resistere e di ridere... e di offrire a dei viaggiatori impolverati un Nescafè con i biscotti Osvego!

Sapere che Aung San Suu Kyi, dopo anni di prigione e arresti domiciliari, è stata liberata è una notizia bellissima, è come venire a sapere che il Mahatma Gandhi è stato fatto uscire dalle prigioni dell'ottusità britannica di 100 anni fa o che il Dalai Lama è stato fatto rientrare nel suo Tibet.
I retroscena di questa decisione del governo militare birmano li verremo a sapere un giorno, forse, ma adesso godiamoci questo momento memorabile.
Chissà cosa avrebbe scritto Tiziano Terzani, lui che sapeva essere sempre nel posto giusto al momento giusto...

3 commenti:

Stefania - The Italian Backpacker ha detto...

Beata te che hai cominciato a viaggiare da bambina. Io ancora non sono riuscita ad uscire dall'Europa, ma spero di farlo presto.
La Birmania è un paese che mi affascina, come tutti quelli della regione e di cui ho letto qualcosa proprio dalle parole di Terzani.

Elisa Chiodarelli ha detto...

Terzani era un narratore formidabile e credo anche una persona formidabile. Peccato che non sia qui a raccontarci il mondo che cambia e tuttavia rimane uguale.

E viaggiare è il modo più bello per crescere! Io ho iniziato presto a viaggiare (ho dei genitori vagabondi!) e ho iniziato a far viaggiare mia figlia Emma con me che aveva 3 mesi... forse era un po' prestino :-)

Elisa Chiodarelli ha detto...

E poi spero che tu riesca a visitare qualcuno dei paesi che ti affascinano: perchè non la Birmania? A me piacerebbe il Bhutan, ma credo di non avere un budget sufficiente...
dovremmo fare un gruppo e partire tutti, armati di zaino e libri!
ciao!

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